Biografia

Nadia Blarasin

Nata a San Daniele Del Friuli (UD), attualmente risiede e lavora a Basaldella di Campoformido (UD).

Sin dagli esordi si è dedicata con passione all’arte come espressione del sentimento personale e indagine sul rapporto tra sé e il mondo circostante. Un ruolo importante della sua ricerca lo riveste l’attività scultorea, con l’analisi della forma e lo studio della materia che tuttora si evidenzia nelle sue opere. Nel tempo l’attenzione si è spostata sul colore e la creazione di quadri, nei quali si può facilmente riconoscere l’impronta materica che la caratterizza.

Tra i suoi centri ispiratori bisogna annoverare i numerosi viaggi in località estere che le hanno permesso di ampliare gli orizzonti tematici ed emozionali arricchendo così le sue opere con una ricerca interculturale ricca e variegata. Lungo il suo percorso artistico, ha esposto in Italia e in numerose sedi all’estero, tra cui Slovenia, Ungheria e Finlandia, ottenendo vari riconoscimenti come: 1° premio per la pittura al “Meeting Arte e Moda” presso l’Hotel Savoia di Trieste; premio per la pittura alla Manifestazione “Barcolana” di Trieste; 3° premio per la scultura alla XIV Biennale d’Arte Friuli Venezia Giulia alla Galleria Tiepolo di Udine.

Dal 2007 fa parte di “AURA”, associazione artistico-culturale del Friuli Venezia Giulia, con la quale collabora a progetti per la diffusione della cultura e dell’arte.

Le sue opere si trovano in varie collezioni pubbliche e private.

Nadia Blarasin riversa nella pittura i propri sentimenti, attivati da una contemporaneità che la impegna in una riflessione profonda, con la conseguenza di scatti emotivi, slanci psicologici che si traducono in forme appena leggibili, qualche volta involucri di spazialità che si confrontano sul piano dipinto.

Presenta delle opere con il fondo decisamente materico, agisce su una superficie che evidenzia una spiccata fisicità, ottenuta con sabbia, colla e polvere di quarzo, sulla quale si deposita il colore in cui imprime un tipo di pittura che coniuga la persistenza della figura, se non altro a livello allusivo, e la scomposizione della realtà in esiti astratti; qui segno e colore vivono una stagione di seducente armonia dando vita ad una serie variabile di riflessi luminosi e vibrazioni cromatiche.

Pur utilizzando un impasto corposo e denso, l’artista riesce ad ottenere un bel gioco di trasparenze con l’idea di una profondità virtuale, in cui l’osservatore è proiettato verso una sospensione tra fisicità e sogno.

Il centro ispiratore è il mondo circostante con i suoi rilievi naturali, umani e psicologici.